Eppure, dopo che anche l'uso pacifico dell'energia nucleare è stato fortemente criticato e limitato e sono stati firmati innumerevoli trattati per ridurre i mostruosi arsenali di testate atomiche delle maggiori potenze mondiali, si sta tornando a parlare di bombe atomiche e termonucleari.
Le due storiche superpotenze, USA e Russia (erede dell'URSS), stanno tornando a sviluppare armi ancora più potenti e ad ampliare i loro vastissimi arsenali, potenzialmente in grado di eliminare del tutto la vita dalle faccia della terra se utilizzati completamente, mentre nuove potenze nucleari si stanno affacciando sulla scena mondiale.
Indizi di una nuova fase di minacce in salsa di uranio, plutonio e idrogeno sono i test missilistici della Corea del Nord (di cui non si conosce in realtà l'effettivo livello di sviluppo delle armi atomiche e la quantità di testate possedute), le tensioni con l'Iran per il suo programma nucleare, l'uscita degli Stati Uniti da diversi trattati per la riduzione dell'arsenale nucleare e soprattutto il misterioso incidente avvenuto l'8 Agosto nella base di Njonoska, nel nordovest della Russia. Un incidente che secondo il ministero della difesa russo ha coinvolto il motore di un missile come quelli che si sanno essere testati nella base, uccidendo due persone. Ma che invece secondo Greenpeace, la quale si è basata su rilevazioni dei livelli di radiazioni nella vicina città di Severodvinsk, avrebbe riguardato un mini-reattore nucleare, e andrebbe considerato al livello dei grandi incidenti nucleari. Rimane il mistero, ma è noto a tutti l'interesse di USA e Russia nello sviluppo di reattori di dimensioni ridotte, e non solo per scopi militari. Infatti la Russia ha da poco varato una nave con a bordo due reattori per fornire energia elettrica a zone isolate, e la NASA sta pensando di utilizzare l'energia atomica per alimentare sonde spaziali (e non solo).
Ma ci sono tanti altri modi di usare l'energia della fissione o della fusione degli atomi, soprattutto quella violenta, e tanti Dottor Stranamore sparsi sul pianeta. Purtoppo uno di questi può contare su qualche migliaio di testate...
Chi è? Indizio: non è un ex agente del KGB amante del judo e dell'hockey. Avete capito bene: stiamo parlando di Donald Trump. Nonostante il caldo di Ferragosto stia ormai scemando, dopo l'assurda vicenda della Groenlandia pare che il presidente degli Stati Uniti abbia pensato una nuova perla. Secondo quanto riporta Axios, che però non specifica quando ciò sia avvenuto, Trump avrebbe proposto a diversi membri del Consiglio di Sicurezza Nazionale di utilizzare le armi atomiche contro gli uragani.
Detta così sembra più una frase da film catastrofico, ma in realtà il 45esimo presidente degli USA non è il primo ad avere avuto tale idea. Già ai tempi di Eisenhower scienziati governativi avevano avanzato la proposta, ma non erano stati ascoltati. Giustamente, aveva osservato nel 2016 (a 3 settimane dall'elezione di Trump) National Geographic, con un articolo intitolato "Nuking Hurricanes: The Surprising History of a Really Bad Idea". In effetti, senza dimenticare le drammatiche conseguenze sull'ambiente e sulle relazioni internazionali, colpire un uragano in formazione nel mezzo dell'Oceano Atlantico sarebbe praticamente inutile secondo gli scienziati.
Ma gli uragani non sono il bersaglio più strano scelto per un bombardamento nucleare. Al primo posto troviamo infatti un concittadino (naturalizzato) di Trump, un uomo venuto dal futuro che solitamente immaginiamo agli antipodi rispetto al Presidente: Elon Musk.
Il visionario miliardario, 21esima persona più potente al mondo e 51esima più ricca secondo Forbes, celebre per le sue idee futuristiche ma anche per parecchi post molto criticati sui social (che è stato costretto a lasciare quasi del tutto), ha infatti espresso in un enigmatico tweet la sua nuova idea geniale. "Nuke Mars!" letteralmente: bombardiamo Marte con armi nucleari! (Da notare come negli USA, primo paese a sviluppare ed utilizzare l'arma atomica, esista un verbo apposta!)
Secondo Musk, bombardare con armi nucleari i poli del Pianeta Rosso dovrebbe renderlo più abitabile, liberando il vapore acqueo e la CO2 contenuti nelle calotte polari e rendendo così l'atmosfera marziana più simile alla terrestre, con conseguente stabilizzazione delle temperature a livelli più alti grazie all'effetto serra.
Ma gli scienziati smentiscono. Innanzitutto la CO2 contenuta nei poli sarebbe troppo poca, e poi le esplosioni nucleari, senza dimenticare le radiazioni, produrrebbero nuvole di detriti che causerebbero un freddissimo inverno nucleare.
Intanto però Musk ha già annunciato la prossima disponibilità delle magliette Nuke Mars sullo store online SpaceX...
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