Moonlight's secrets

Ascoltare e leggere il racconto contemporaneamente: 




Il giovane Ludwig Van Beethoven, ancor imberbe e arzillo, si recò a casa di un suo conoscente, poco più grande di lui, per la precisione di 14 anni.
Subito il suo conoscente si sedette al pianoforte e gli fece ascoltare molti brani. Due tra quelli meravigliarono particolarmente il giovane Beethoven.
Così, quando il conoscente chiese a Ludovico se sapesse suonare qualcosa, lui rispose: "No."
Allora il signore gli chiese di provare a improvvisare .
Lui riprese il tema che prima l’aveva tanto meravigliato e trasformò quel brano così bene che anche il conoscente rimase stupito da quelle note sublimi ed espressive che in futuro sarebbero diventate:

Marcia funebre 
Sonata quasi una fantasia, 
dedicata alla contessina Giulietta Guicciardi.

“Quasi una fantasia” significa “nata da un'improvvisazione”.
Ma, vi starete domandando, “Chi è questa Giulietta Guicciardi?”


Per capirlo dobbiamo fare un salto cronologico all’indietro rispetto al momento in cui, nel 1821, Beethoven pubblicò la sonata.
Tempo prima Ludwig si era innamorato perdutamente della contessina.
La vostra domanda sarà ora: “Perché una marcia funebre? Cosa ha mai fatto di male la contessina per meritarsela?”
L’aveva lasciato dopo aver scoperto la sua sordità. Così per lui era come morta. Per Beethoven le terzine indicano sempre morte, ma in tal caso specialmente, in quanto onomatopea delle campane della chiesa per il funerale. Una placida ma triste morte.
Beethoven riprese quindi il tema dall’aria “Ah soccorso! Son ferito!” dal Don Giovanni (https://youtu.be/a5Cf-OyGJ14) e gli arpeggi dalla fantasia K475 (https://youtu.be/wu5ivRKjpls, minuto 10) del suo conoscente Wolfgang Amadeus Mozart.