Tanti saluti dall'(emozionato) inviato al Rimini Air Show 2019, rassegna di esibizioni aeree chiusa dalle evoluzioni mozzafiato della Pattuglia Acrobatica Nazionale. Uno spettacolo unico, quello del 313° stormo Gruppo Addestramento Acrobatico, meglio noto con il nome di Frecce tricolori, che in mezz'ora mette in mostra tutta l'abilità dei Top Gun nostrani con manovre che lasciano a bocca aperta. Le varie figure e le evoluzioni in formazione dei 9 velivoli guidati dal comandante Gaetano Farina, a bordo dell'Aermacchi MB339 targato Pony 0, e poi le acrobazie del solista Massimiliano Salvatore, Pony 10. Gli incroci a bassa quota tra i due gruppi di 4 e 5 formazioni, l'Arizona con la scampanata del solista a lasciare tutti col fiato sospeso per qualche attimo a motore spento, la stupenda scintilla tricolore e l'iconica Bomba, segno distintivo della PAN, per poi finire con l'iniezione di orgogio patriottico dell'Alona verde, bianca e rossa. Uno spettacolo fantastico.
Come quello cui pensavano di assistere le centinaia di migliaia di persone accorse il 28 Agosto 1988 alla base aerea NATO di Ramstein, in Germania, in occasione dell'annuale Flugtag. Uno show che però si trasformò presto in tragedia, proprio durante l'esibizione delle Frecce.
Pochi minuti dopo l'inizio dell'esibizione della PAN, infatti, mentre i 10 MB339 stavano effettuando la manovra del cardioide, con due gruppi di 4 e 5 velivoli a incrociarsi a poche decine di metri dal suolo (e dalla folla) e il solista a transitare poco sopra, si verificò un tragico scontro. Il solista, tenente colonnello Ivo Nutarelli, a bordo del Pony 10, giunse in anticipo al punto d'incontro, dopo aver accelerato eccessivamente nella discesa per recuperare il ritardo nella salita. Così facendo andò a incrociare la traiettoria dei due gruppi, scontrandosi con il Pony 1 del caposquadriglia Mario Naldini (a capo del gruppo da 5) e il Pony 2 di Giorgio Alessio (in testa a quello da 4). Nutarelli morì sul colpo nella forte esplosione, mentre Alessio rimase ucciso quando l'ala di Pony 10 distrusse il suo abitacolo. Pony 1 si schiantò sulla pista, causando la morte di Naldini (che non fece in tempo ad azionare il seggiolino eiettabile) e colpendo un elicottero medico Black Hawk, il cui pilota morì poi in ospedale per le ferite riportate. Pony 2 si schiantò dal lato opposto della pista.
Intanto Pony 10, completamente in balia dell'inerzia e con la cabina di pilotaggio distrutta dall'esplosione, si schiantava sulla folla, deflagrando definitivamente.
Le vittime tra gli spettatori furono 67 (e 346 i feriti, senza contare le persone con danni psicologici da shock), per una tragedia che ha segnato una svolta (in Germania Ovest non vi furono più manifestazioni del genere fino al 1991!) ed è entrata nella cultura di massa. Le terribili immagini dello schianto del Pony 10 hanno ottenuto quasi la stessa triste fama di quelle dell'Hinderburg, mentre ispirandosi al luogo dell'incidente è addirittura nato in Germania un gruppo di musica industrial metal, i Rammstein.
Ma oltre alla macabra fama l'incivolo di Ramstein è anche avvolto da un velo di mistero.
Infatti il tenente colonnello Ivo Nutarelli (il solista) e il suo parigrado Mario Naldini (il caposquadriglia) erano attesi di lì a poco per essere interrogati dal giudice Rosario Priore in merito ad un'altra strage aerea di pochi anni prima, quella di Ustica.
I due, infatti, la notte del 27 Giugno 1980 sarebbero decollati e poi rientrati alla base di Grosseto proprio in orari contigui e coincidenti con quelli del volo Itavia Bologna-Palermo. Essi avrebbero anche inviato alla base un messaggio dall'allarme per la presenza in cielo di altri velivoli non identificati, probabilmente militari. Ma i due, forse per pressioni dei massimi gradi dell'Aeronautica (cui è stata riconosciuta la colpa di aver depistato le indagini e distrutto prove fondamentali, come i nastri radar), non avevano parlato di nulla se non con qualche confidente. Purtroppo non si saprà mai cosa avrebbero detto al giudice Priore.
Di certo si sa che il DC9 non precipitò per errore umano, né per guasto meccanico, ne per una bomba a bordo. Si sa ormai con sicurezza che quella sera in cielo c'erano almeno due altri aerei, militari, forse entrambi stranieri, e che la causa della morte delle 81 persone a bordo è stata una collisione con un altro aereo o un missile aria-aria.
L'ipotesi più probabile è che un Mig libico (i cui resti furono trovati tre settimane dopo sulla Sila, con il cadavere del pilota in stato di avanzata decomposizione) si fosse inserito sulla scia del DC9 per non essere individuato, e che nel tentativo di abbatterlo un aereo (francese, decollato dalla Corsica? Americano, dalla portaerei Saratoga di stanza a Napoli, da cui quella sera secondo un testimone a bordo decollarono svariati aerei? O italiano, magari pilotato proprio da Nutarelli o Meldini?) avrebbe colpito proprio il DC9.
Il mistero resta, e la principale teoria del complotto è fondata, mentre alcune varianti come quella che ipotizza la presenza di un altro aereo di linea con a bordo il Colonnello Muhammar Gheddafi sono plausibili ma non dimostrate. Va infatti ricordato che per alcuni accordi segreti all'epoca i velivoli militari libici potevano sorvolare il cielo italiano indisturbati, suscitando non poco fastidio negli americani, a capo della Nato, e nei francesi, ufficialmente fuori dal Patto Atlantico e interessati alle risorse della Libia.
Si saprà mai la verità su Ustica? Forse non del tutto, visto che molte prove e molti protagonisti sono scomparsi.
Che vi sia un collegamento invece tra la tragedia del DC9 Itavia e quella di Ramstein sembra difficile, date le circostanze della morte dei due testimoni. Perché un ipotetico sabotatore avrebbe scelto un show aereo per colpire, causando la morte di altre 70 persone?
Le famiglie di Nutarelli e Naldini non sono comunque convinte. Anche se il giorno prima il solista aveva ritardato di qualche secondo il transito nel punto di incontro del cardioide durante le prove, Pony 10 rimaneva un veterano dell'Aeronautica, con all'attivo migliaia di ore di volo su svariati velivoli, e in particolare 70 esecuzioni della manovra alle spalle. Inoltre la reazione di Nutarelli, accortosi dell'errore, sarebbe stata troppo tardiva per la sua abilità di pilota, e gli avvocati delle famiglie avrebbero dimostrato che vi era stato un sabotaggio al velivolo del Tenente Colonnello.
La tesi ufficiale resta quella dell'errore umano, scientificamente più attendibile, ma le mogli dei due top-gun restano scettiche, convinte che qualcuno abbia deciso di mettere a tacere i loro compagni. Le indagini su Ramstein sono state chiuse tempo fa, quelle su Ustica sono ancora aperte, poiché il reato di strage non cade in prescrizione, ma intanto continuano le meravigliose esibizioni della PAN, che fanno sempre correre un brivido lungo la schiena, al ricordo di quella tragedia di 31 anni fa...
P.s: se voleste approfondire vi consiglio lo speciale Ustica di Atlantide, il programma documentaristico di Andrea Purgatori in onda su La7, trasmesso la prima volta due anni fa, che tratta anche dell'incidente di Ramstein. Si trovano immagini della tragedia in innumerevoli video su Youtube.
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