Nel disastro, desidera!


Sono sotto ad un cielo stellato ed esprimo un desiderio alla vista di una stella cadente. Capita a tutti almeno una volta nella vita. Non vi  posso rivelare il mio desiderio, perché ciò farebbe svanire la magia.
Dice Leonardo da Vinci, di cui quest'anno si è festeggiato il cinquecentesimo anniversario dalla morte:
“Quando camminerete sulla terra dopo aver volato, guarderete il cielo perché là siete stati e là vorrete tornare.”
Questo mese però, saremo costretti ad osservare il firmamento, dal momento che il 20 luglio ricorre l'anniversario dell'allunaggio. Segue agosto, il cui decimo giorno è la notte di San Lorenzo.
Anche i Romani osservavano le stelle per conoscere il loro destino.
Chiedevano un parere ad un indovino, che, in caso di cielo annuvolato, desiderava, da "de-siderus", "volere le stelle".


L'Italia è al terzo posto nella classifica europea dell'inquinamento luminoso. Stiamo letteralmente perdendo le stelle, con i nostri lampioni puntati verso il cielo. 
Gli scienziati hanno anche scoperto che l'inquinamento luminoso è dannoso per la fauna quanto lo è per noi.
La soluzione? Utilizzare, a partire dal nostro giardino, lampioni che puntano a terra, che oltretutto si è scoperto consumare meno elettricità.
Se i Romani non vedevano gli astri a causa delle nubi, e ciò era dovuto ad una situazione naturale, noi non li vediamo a causa dell'inquinamento luminoso,  per una motivazione artificiale.
È un vero "dis-astro"!
Disastro era per i Latini la mancanza, in quanto offuscate, delle stelle, dunque una sciagura.
Vi ricordate allora il desiderio che ho espresso all'inizio dell'articolo? Ho decisco che ve lo rivelo: Desidero di desiderare sempre, perché finché c'è desiderio c'è speranza.





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