E’ deciso: le Finals Nba 2019 se le giocheranno gli Warriors e i Raptors.
Da una parte la franchigia più forte degli ultimi anni ed una delle squadre più forti della storia del basket americano. Gli Warriors, infatti, anche quest’anno sono arrivati in fondo, dimostrando di essere sempre affamati di successi e i favoriti per il titolo. La stagione ha regalato per poco tempo in campo il quintetto monstre (Cousins, Curry, Durant, Green, Thompson) con cui la società aveva attrezzato coach Kerr per continuare a non avere rivali. Ma non è stata necessaria la presenza di tutte e cinque le stelle, spesso causa infortuni, per arrivare alle Finals ed essere ora pronti a cercare il Three-peat, ossia la vittoria per tre anni consecutivi del trofeo nazionale, riuscito solo ai Boston Celtics, ai Lakers e agli Chicago Bulls. Golden State continua a infrangere record e a stupire per i suoi numeri eccezionali.
Basti pensare che con l’approdo a queste Finals, Curry e compagni hanno raggiunto per il quinto anno di fila le finali Nba, diventando la franchigia con più presenze consecutive, dietro solo a LeBron James (8 Finals disputate di fila dal 2011 al 2018) e ai Celtics 1957-1966 (10 Finals di seguito). Per arrivarci, però, la finale di Conference contro Portland mostra un 4-0 molto bugiardo. Gli Warriors hanno faticato parecchio, comandando in campo solo per 83 minuti e restando in svantaggio per 101. Ma quando hai il sangue e la mentalità del campione nulla è impossibile. Mai nessuno aveva rimontato almeno 15 punti di scarto per tre partite consecutive: o almeno nessuno prima dell’arrivo di Golden State. Protagonisti indiscussi del successo della squadra della Baia sono stati Draymond Green e Stephen Curry, diventati la prima coppia Nba di sempre a realizzare una tripla doppia in una partita di playoff, con Curry che è diventato il quinto giocatore della storia a segnare almeno 30 punti in ogni partita di uno sweep (ovvero quando vinci 4-0), mettendo a referto la cifra record di 146 punti totali. Con il possibile ritorno di Durant, però, come cambierà l’assetto tattico della squadra? Mentre Thompson e Green riescono sempre a ricavarsi i loro spazi, in finale si darà la precedenza al gioco di Steph o alla forza di KD?
Ad affrontare i campioni in carica questa volta, dopo quattro tentativi di LeBron James, ci penseranno i Raptors. Fondati nel 1995 e rimasti sempre un po’ ai margini delle chiacchere Nba, l’unica squadra canadese nel campionato di basket americano quest’anno si è presa una bella rivincita. La coppia Lowry- DeRozan, pur sembrando molto solida, non aveva portato ai risultati sperati, e all’occasione più favorevole la franchigia non ci ha pensato due volte prima di scambiare il proprio pargolo (DeRozan) con l’uscente Leonard. E la scommessa Leonard è stata vinta al 100%. Per la prima volta nella propria storia, infatti, Toronto raggiunge le Finals Nba, e lo fa trascinata dall’MVP dei playoff in corso: proprio Kawhi Leonard. L’ex Spurs è diventato il sesto giocatore nella storia ad avere registrato almeno sette gare nei playoff con almeno 35 punti segnati, dopo leggende del calibro di LeBron, Hakeem, Baylor e Michel Jordan. Proprio con MJ è nato sul Web un paragone, un po’ impossibile, tra lui e il giocatore di Toronto, tanto per far intendere l’impatto che Kawhi ha lasciato in questa franchigia in appena una stagione. Il nuovo uomo simbolo del Canada che ama la pallacanestro ha brillantemente realizzato il buzzer beater in gara 7 contro Philadelphia e contenuto il Dio greco Giannis Antetokounmpo. Una vera forza difensiva ed offensiva, che nel momento del bisogno è stata ben coadiuvata da Lowry e Siakam. Per i bookmaker sono dati per sfavoriti, ma chissà che questa volta la fortuna non arrida ai novellini? Tra l’altro, in regular season i Raptors hanno sconfitto due volte su due i campioni in carica. Destino?