Leo avverte Ronaldo: quest'anno è lui il super favorito tra i due alieni per vincere per la sesta volta il più ambito tra i trofei individuali.
Forte dell'eliminazione della Juventus dalla Champions e il contemporaneo approdo del suo Barcellona alle semifinali, Messi sta pregustando un finale di stagione ricco di trofei. Se tutto andasse secondo i suoi piani, oltre alla decima Liga già conquistata e al sesto premio Pichichi (con cui pareggerebbe il record di Zarra) e la sesta Scarpa d'Oro in arrivo per i suoi 34 gol stagionali, la Pulche potrebbe riuscire ad alzare la sua quinta Champions, pareggiando i conti con CR7 e avvicinandosi inesorabilmente alla vittoria del Pallone d'Oro, con cui scavalcherebbe nuovamente il rivale di sempre.
Credo che, dopo alcuni anni in cui non è riuscito ad incidere come avrebbe voluto in termine di successi europei e con la nazionale, Messi abbia ritrovato la forma fisica e mentale per riaffermare che lui è il migliore, anche per togliersi l'onta dell'immeritevole quinto posto all'ultima edizione del Pallone d'Oro. Analizzando in breve i risultati e le statistiche di questa stagione, infatti, ci si rende conto del suo dominio. Le giocate impensabili, il modo di incidere nelle partite, la costanza spaventosa con cui segna e fa segnare, fanno tutte parte del suo repertorio, tanto che spesso è capitato sentirlo definire "Dio del Calcio" dai tanti tifosi. Il soprannome è diventata tanto frequente che in una recente intervista è stata persino posta la domanda al Santo Padre, appassionato di calcio e della nazionale albiceleste, se chiamarlo così sia sacrilegio! (Ovviamente Papa Francesco ha spiegato come sia bello vederlo giocare, ma sarebbe impossibile per lui chiamarlo così).
Il fattore Messi ha cambiato totalmente la concezione collettiva del Barcellona (senza nulla togliere a Guardiola), rendendolo uno dei pochi giocatori nella storia a riuscire a far cambiare al mondo l'idea di calcio e il destino del proprio club, come riuscirono, per esempio, Cruijff o Beckenbauer. Leo ha spostato completamente gli equilibri tra le due società più vittoriose e rivali della storia, ovvero le merengues (Real Madrid) e i blaugrana, vincendo 8 degli ultimi undici campionati, cambiando il margine di Liga vinte da uno spropositato 29-17 a favore del Real, a un più risicato e ribaltabile 33-26. In Spagna, infatti, ha conquistato due campionati su tre di quelli giocati finora, alzando 10 volte il trofeo nelle quindici stagioni vissute. Nel primo anno dal 2009 in cui sia Cristiano che la Pulce hanno vinto il campionato, vista la nuova avventura intrapresa dal portoghese in Italia, Leo è diventato il primo della storia del Barca a vincere la Liga per dieci volte e il primo non spagnolo di sempre a riuscirci. Inoltre, rimanendo in Spagna, potrebbe conquistare la propria settima Coppa del Re e contribuire a rendere il Barcellona il primo club in assoluto a vincerla per cinque stagioni di fila. Ma, come tutti sanno, la sua ossessione, dopo l'alzare una coppa con la propria nazionale, è quella di vincere di nuovo la Champions, ciò che negli ultimi anni lo aveva costretto a restare all'ombra di Ronaldo. E, come annunciato proprio da lui ad inizio stagione, farebbe di tutto pur di riportare la Coppa dalle grandi orecchie al Camp Nou. Se, quindi, tutti i tasselli si ricomponessero a suo favore, entrerebbe ancora di più nella storia: un terzo Triplete!
Ronaldo è avvisato: Messi, dopo l'interregno di Luka Modric, è pronto a vincere il suo sesto Pallone d'Oro e a riaccendere la sfida tra i due fuoriclasse.
Forte dell'eliminazione della Juventus dalla Champions e il contemporaneo approdo del suo Barcellona alle semifinali, Messi sta pregustando un finale di stagione ricco di trofei. Se tutto andasse secondo i suoi piani, oltre alla decima Liga già conquistata e al sesto premio Pichichi (con cui pareggerebbe il record di Zarra) e la sesta Scarpa d'Oro in arrivo per i suoi 34 gol stagionali, la Pulche potrebbe riuscire ad alzare la sua quinta Champions, pareggiando i conti con CR7 e avvicinandosi inesorabilmente alla vittoria del Pallone d'Oro, con cui scavalcherebbe nuovamente il rivale di sempre.
Credo che, dopo alcuni anni in cui non è riuscito ad incidere come avrebbe voluto in termine di successi europei e con la nazionale, Messi abbia ritrovato la forma fisica e mentale per riaffermare che lui è il migliore, anche per togliersi l'onta dell'immeritevole quinto posto all'ultima edizione del Pallone d'Oro. Analizzando in breve i risultati e le statistiche di questa stagione, infatti, ci si rende conto del suo dominio. Le giocate impensabili, il modo di incidere nelle partite, la costanza spaventosa con cui segna e fa segnare, fanno tutte parte del suo repertorio, tanto che spesso è capitato sentirlo definire "Dio del Calcio" dai tanti tifosi. Il soprannome è diventata tanto frequente che in una recente intervista è stata persino posta la domanda al Santo Padre, appassionato di calcio e della nazionale albiceleste, se chiamarlo così sia sacrilegio! (Ovviamente Papa Francesco ha spiegato come sia bello vederlo giocare, ma sarebbe impossibile per lui chiamarlo così).
Il fattore Messi ha cambiato totalmente la concezione collettiva del Barcellona (senza nulla togliere a Guardiola), rendendolo uno dei pochi giocatori nella storia a riuscire a far cambiare al mondo l'idea di calcio e il destino del proprio club, come riuscirono, per esempio, Cruijff o Beckenbauer. Leo ha spostato completamente gli equilibri tra le due società più vittoriose e rivali della storia, ovvero le merengues (Real Madrid) e i blaugrana, vincendo 8 degli ultimi undici campionati, cambiando il margine di Liga vinte da uno spropositato 29-17 a favore del Real, a un più risicato e ribaltabile 33-26. In Spagna, infatti, ha conquistato due campionati su tre di quelli giocati finora, alzando 10 volte il trofeo nelle quindici stagioni vissute. Nel primo anno dal 2009 in cui sia Cristiano che la Pulce hanno vinto il campionato, vista la nuova avventura intrapresa dal portoghese in Italia, Leo è diventato il primo della storia del Barca a vincere la Liga per dieci volte e il primo non spagnolo di sempre a riuscirci. Inoltre, rimanendo in Spagna, potrebbe conquistare la propria settima Coppa del Re e contribuire a rendere il Barcellona il primo club in assoluto a vincerla per cinque stagioni di fila. Ma, come tutti sanno, la sua ossessione, dopo l'alzare una coppa con la propria nazionale, è quella di vincere di nuovo la Champions, ciò che negli ultimi anni lo aveva costretto a restare all'ombra di Ronaldo. E, come annunciato proprio da lui ad inizio stagione, farebbe di tutto pur di riportare la Coppa dalle grandi orecchie al Camp Nou. Se, quindi, tutti i tasselli si ricomponessero a suo favore, entrerebbe ancora di più nella storia: un terzo Triplete!
Ronaldo è avvisato: Messi, dopo l'interregno di Luka Modric, è pronto a vincere il suo sesto Pallone d'Oro e a riaccendere la sfida tra i due fuoriclasse.